Ciao: “Sai, ho la febbre a 39. E’ la schiena! E’ un dolore a cui son gia’ abituato.”
– “No Cesare, chiama la dottoressa, c’e’ qualcos’altro”..
E quel qualcosa arrivo’ dopo qualche ora….
Quando ti vedevo era sempre un piacere, perche’ riuscivi sempre a farmi ridere. Sempre.
Le storie che sfornavi erano sempre avvincenti con le battute finali.
Quando entravo a casa tua ero sempre sicura di portare a casa qualcosa su cui meditare. La tua semplicita’ dignitosa, il tuo rispetto verso la natura, i tuoi antichi saperi che abilmente sapevi mescolare tra le tue fantasiose paure, il tuo modo accattivante nel raccontare, mi tenevi sul filo del rasoio, ad aspettare la soluzione dinamica del tuo racconto. Il tuo animo cosi’ gentile e premuroso non avra’ difficolta’ a farsi strada nei grandi cieli tra le maesta’ divine. Come eco mi pare di ascoltare il tuo ultimo racconto: “mi sono messo un paio d’ali, ho varcato il silenzio nell’immenso infinito. Rinnovato, trasformato sorvolo sovrumani spazi e cieli infiniti. Tutto e’ quiete. Nuove aspettative…e son qua tra le luci a trapuntare il manto del cielo ed a illuminare il cammino di chi mi ha voluto bene.”
….”Il cielo benedice un arrivo…e il cuore colmo di lacrime piange una partenza. O Signore, fa che custodiamo tra le nostre memorie, quella luce che ci ha insegnato amore. Io credo risorgero’, Sono a voi tutti vicina con le mie preghiere”…
FIORENZA RAFFAGLI
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Ciau, Balzanel
Ciao: “Sai, ho la febbre a 39. E’ la schiena! E’ un dolore a cui son gia’ abituato.”
– “No Cesare, chiama la dottoressa, c’e’ qualcos’altro”..
E quel qualcosa arrivo’ dopo qualche ora….
Quando ti vedevo era sempre un piacere, perche’ riuscivi sempre a farmi ridere. Sempre.
Le storie che sfornavi erano sempre avvincenti con le battute finali.
Quando entravo a casa tua ero sempre sicura di portare a casa qualcosa su cui meditare. La tua semplicita’ dignitosa, il tuo rispetto verso la natura, i tuoi antichi saperi che abilmente sapevi mescolare tra le tue fantasiose paure, il tuo modo accattivante nel raccontare, mi tenevi sul filo del rasoio, ad aspettare la soluzione dinamica del tuo racconto. Il tuo animo cosi’ gentile e premuroso non avra’ difficolta’ a farsi strada nei grandi cieli tra le maesta’ divine. Come eco mi pare di ascoltare il tuo ultimo racconto: “mi sono messo un paio d’ali, ho varcato il silenzio nell’immenso infinito. Rinnovato, trasformato sorvolo sovrumani spazi e cieli infiniti. Tutto e’ quiete. Nuove aspettative…e son qua tra le luci a trapuntare il manto del cielo ed a illuminare il cammino di chi mi ha voluto bene.”
….”Il cielo benedice un arrivo…e il cuore colmo di lacrime piange una partenza. O Signore, fa che custodiamo tra le nostre memorie, quella luce che ci ha insegnato amore. Io credo risorgero’, Sono a voi tutti vicina con le mie preghiere”…
FIORENZA RAFFAGLI
ora che sei lassu’ avrai tutte le risposte alle domande che mi facevi sull’universo.
ORLANDO MEZZENA